Il mondo delle inserzioni comportamentali su Facebook e Instagram sta per subire un cambiamento significativo in Europa. Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha deciso di estendere il divieto imposto dal garante della privacy norvegese all’intera Europa. Questo significa che Meta, la società dietro Facebook e Instagram, non può più utilizzare i dati personali degli utenti per mostrare inserzioni comportamentali senza un consenso esplicito.
Le radici della decisione: La Corte di Giustizia dell’Unione europea aveva precedentemente dichiarato illegali due modalità di raccolta dati utilizzate da Meta per le inserzioni comportamentali: l’esecuzione del contratto e il legittimo interesse. Questa decisione aveva portato a una multa di 390 milioni di euro inflitta dal garante della privacy irlandese. Meta aveva presentato appello, ma nel frattempo il garante della privacy norvegese aveva emesso un divieto temporaneo che sarebbe dovuto durare fino al 3 novembre 2023.
La decisione definitiva: Tuttavia, Meta non aveva rispettato questo divieto e doveva affrontare una multa crescente. Con l’intervento del Comitato europeo per la protezione dei dati, il divieto è stato esteso all’intera Europa e reso permanente. La Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda ha ora due settimane di tempo per notificare il divieto a Meta. L’azienda deve fermare la raccolta dei dati entro una settimana dalla notifica, altrimenti sono previste sanzioni significative, incluso un possibile 4% delle entrate annuali globali, in conformità con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE.
La soluzione di Meta: Meta ha dichiarato che utilizzerà i dati degli utenti per le inserzioni comportamentali solo con il loro consenso esplicito. Tuttavia, secondo il garante norvegese, non sono state apportate modifiche significative, lasciando dubbi sulla legalità della raccolta dati. Come alternativa, Meta ha proposto un abbonamento a pagamento per gli utenti che non desiderano vedere inserzioni comportamentali. Questa soluzione solleva domande sulla sua legittimità secondo le leggi europee sulla privacy.
In conclusione, questa decisione rappresenta un importante passo avanti per la protezione della privacy degli utenti in Europa, ponendo limiti rigorosi sull’uso dei dati personali per scopi pubblicitari comportamentali. Il futuro delle inserzioni su Facebook e Instagram in Europa sarà sicuramente interessante da osservare, poiché l’industria si adatta a queste nuove regole.
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