Apple ha recentemente annunciato importanti modifiche alle regole dell’App Store in Europa, in risposta alle pressioni della Commissione europea. Gli sviluppatori avranno ora la possibilità di inserire link che informano gli utenti dell’esistenza di alternative di pagamento esterne, una richiesta avanzata da tempo da vari attori del settore. Tuttavia, Apple ha introdotto nuove commissioni, che hanno suscitato critiche da parte di aziende come Epic Games e Spotify.
Nuove regole e commissioni
Con l’aggiornamento delle piattaforme Apple previsto per iOS 18, iPadOS 18, macOS 15, tvOS 18, visionOS 2 e watchOS 11, gli sviluppatori europei avranno maggiore libertà di comunicazione con gli utenti. Potranno promuovere offerte disponibili su store alternativi, altre app o siti web esterni, includendo all’interno delle applicazioni link diretti a tali risorse. Questi link potranno condurre gli utenti fuori dall’App Store, offrendo loro alternative di acquisto per beni digitali e servizi, una novità che rappresenta un passo avanti verso una maggiore trasparenza e scelta per i consumatori.
Commissioni Aggiornate
Apple non si è limitata a introdurre queste nuove possibilità senza alcun costo. Le nuove regole prevedono infatti l’introduzione di due nuove commissioni, denominate “Initial acquisition fee” e “Store services fee”. Queste si aggiungono alle già esistenti commissioni, creando un sistema di tariffe più complesso.
Tipo di Commissione | Descrizione |
---|---|
Initial acquisition fee | Commissione del 5% sugli acquisti effettuati dagli utenti nei 12 mesi successivi alla prima installazione dell’app. |
Store services fee (Regole attuali) | Commissione del 10% sugli acquisti effettuati nei 12 mesi dalla data di installazione, aggiornamento o reinstallazione. Ridotta al 5% per gli iscritti al programma Small Business. |
Store services fee (Nuove regole) | Commissione del 20% sugli acquisti effettuati nei 12 mesi dalla data di installazione, aggiornamento o reinstallazione. Ridotta al 7% per gli iscritti al programma Small Business. |
Oltre a queste, rimane anche l’obbligo di pagare la Core Technology Fee per gli sviluppatori che aderiscono alle regole attuali. Tuttavia, per coloro che sceglieranno di aderire alle nuove regole in vigore dall’autunno, questo obbligo verrà eliminato.
Critiche da Spotify e Epic Games
Le nuove politiche di Apple non sono state accolte positivamente da tutti. Spotify, uno dei principali attori del mercato, ha espresso forti riserve, dichiarando:
“Stiamo attualmente valutando la proposta deliberatamente confusionaria di Apple. A prima vista, chiedendo una commissione fino al 25% per comunicare con gli utenti, Apple ignora ancora una volta sfacciatamente i requisiti fondamentali del Digital Markets Act (DMA). La Commissione europea ha chiarito che imporre commissioni ricorrenti su elementi di base come prezzi e collegamenti è inaccettabile. Invitiamo la Commissione ad accelerare le sue indagini, implementare multe giornaliere e far rispettare il DMA.”
Anche Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ha criticato duramente le nuove regole, definendole illegali e promettendo di combatterle su tutti i fronti. Le critiche sollevate da queste aziende evidenziano come, nonostante l’apparente apertura di Apple verso le richieste degli sviluppatori, le nuove commissioni rappresentino un ulteriore ostacolo economico.
La risposta della Commissione Europea
La Commissione europea, che ha avviato l’indagine che ha portato a queste modifiche, ha ora il compito di esaminare se le nuove regole rispettino effettivamente il Digital Markets Act (DMA). La risposta della Commissione potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle politiche di Apple in Europa e non è escluso che si arrivi a nuove sanzioni o obblighi di modifica delle regole.
L’introduzione di nuove regole e commissioni da parte di Apple per l’App Store in Europa rappresenta un’importante evoluzione nelle politiche dell’azienda. Se da un lato Apple ha aperto la porta a una maggiore trasparenza e a più opzioni per gli utenti, dall’altro le nuove commissioni imposte agli sviluppatori rischiano di creare nuove tensioni e conflitti. Le prossime settimane saranno cruciali per capire come si evolverà la situazione, in attesa delle decisioni della Commissione europea e delle reazioni del settore.