Nei mesi precedenti è stato annunciato, nell’ambito del pacchetto per il clima “Fit for 55”, che a partire dal 2035 non saranno più venduti veicoli a benzina e diesel in Europa. Questa decisione fa parte degli sforzi per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Tuttavia, la transizione verso un sistema di mobilità senza emissioni richiederà tempo e, pertanto, diverse soluzioni sono state proposte per ridurre l’impatto ambientale dei motori termici nel breve termine.
Una delle alternative considerate più promettenti sono i biocarburanti. Un esempio è HVOlution di Eni, un diesel prodotto al 100% con materie prime rinnovabili, prodotto utilizzando scarti e residui vegetali, nonché oli generati da colture non in competizione con la filiera alimentare. Questo biocarburante può contribuire alla decarbonizzazione immediata del settore dei trasporti, poiché può essere utilizzato con le infrastrutture esistenti e nelle motorizzazioni omologate. Eni ha già commercializzato una versione additivata di HVOlution con gasolio in numerose stazioni di servizio.
Oltre ai biocarburanti, ci sono anche i carburanti sintetici, noti come e-fuel. Questi combustibili sono ottenuti da materie prime come carbone, gas naturale, biomasse o anidride carbonica catturata dall’ambiente. Porsche, ad esempio, ha investito nella produzione di e-fuel ed ha inaugurato un impianto pilota in Cile. Gli e-fuel sono prodotti utilizzando l’elettricità generata da fonti rinnovabili come l’energia eolica. L’idrogeno ottenuto dall’elettrolisi dell’acqua viene quindi combinato con CO₂ estratta dall’aria per produrre e-metanolo, che viene successivamente trasformato in benzina sintetica conforme agli standard. Questa benzina sintetica può essere utilizzata in motori a benzina convenzionali.
Infine, c’è l’idrogeno, considerato da molti un combustibile pulito. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare per rendere la produzione di idrogeno sostenibile dal punto di vista ambientale. L’idrogeno verde, prodotto utilizzando fonti rinnovabili, è considerato la forma più sostenibile di idrogeno. Tuttavia, i costi di produzione dell’idrogeno verde sono attualmente elevati. Ci sono anche questioni legate all’infrastruttura di distribuzione e alla tecnologia dei veicoli che utilizzano l’idrogeno come combustibile.
In conclusione, la ricerca di alternative ai carburanti tradizionali come benzina e diesel si sta concentrando su diverse soluzioni, tra cui i biocarburanti, gli efuel e l’idrogeno. Tuttavia, ogni opzione presenta vantaggi e sfide specifiche che devono essere prese in considerazione per determinarne la fattibilità e l’impatto ambientale complessivo. La transizione verso un sistema di mobilità sostenibile richiederà un approccio multi-modale e l’adozione di diverse tecnologie in base alle specifiche esigenze e alle condizioni locali.