La Commissione Europea sollecita Meta a fornire dettagli sulle misure anti-abuso per proteggere i minori su Instagram, in una terza richiesta ai sensi del Digital Services Act (DSA).
La Commissione europea ha inviato a Meta la terza richiesta formale nel contesto del Digital Services Act (DSA), ponendo l’attenzione sulle misure adottate dall’azienda per contrastare la diffusione di materiale di abuso sessuale su minori autogenerato (SG-CSAM) attraverso la piattaforma Instagram. Questo è il terzo atto di monitoraggio nei confronti di Meta, con le richieste precedenti concentrate su tematiche come le fake news legate al conflitto tra Hamas e Israele, l’integrità delle elezioni e i rischi per la salute mentale dei minori.
L’indagine iniziale del Wall Street Journal a giugno ha rivelato preoccupazioni legate all’algoritmo di Instagram, che sembrava agevolare la connessione tra account di pedofili. Dopo circa cinque mesi, il problema è stato parzialmente affrontato, ma ulteriori indagini hanno svelato la persistenza del problema anche su Facebook, con gruppi di pedofili che operano sulla piattaforma, alcuni dei quali con oltre 800.000 membri.
In risposta a queste problematiche, Meta ha dichiarato di aver adottato diverse misure per contrastare la diffusione di contenuti di abuso sessuale su minori. Queste azioni includono modifiche all’algoritmo dei suggerimenti, il divieto di specifici termini di ricerca, la chiusura di account e gruppi associati a contenuti illeciti. Tuttavia, la Commissione europea sta ora cercando ulteriori chiarimenti su queste misure e sulla loro efficacia, in particolare concentrandosi sulle azioni intraprese da Meta per proteggere i minori su Instagram.
La richiesta della Commissione prevede che Meta fornisca dettagli sulle misure implementate per evitare la diffusione di SG-CSAM, nonché informazioni dettagliate sul funzionamento del sistema di suggerimenti di Instagram. L’azienda è tenuta a rispondere entro il 22 dicembre per evitare possibili azioni legali da parte della Commissione. Nel caso in cui la risposta di Meta non risulti soddisfacente, la Commissione potrebbe avviare un’indagine formale. Qualora si verificasse una violazione delle norme del DSA, Meta potrebbe essere soggetta a sanzioni che potrebbero arrivare fino al 6% delle sue entrate globali annuali.
Questo sviluppo sottolinea l’importanza sempre crescente della regolamentazione digitale e della tutela della sicurezza online, in particolare per quanto riguarda i rischi legati all’uso improprio delle piattaforme sociali, in particolare quando coinvolgono contenuti dannosi per i minori.