Con l’arrivo della versione 24H2, Windows 11 potrebbe introdurre un requisito che potrebbe mettere fuori uso i PC meno recenti: l’utilizzo obbligatorio di processori con supporto all’istruzione POPCNT. Ma cosa significa esattamente questa novità e come influirà sulle prestazioni dei computer?
L’acronimo POPCNT si riferisce all’istruzione “Population Count”, che è responsabile del conteggio dei bit impostati a 1 all’interno dei dati. Questa operazione è utilizzata in vari contesti, come la compressione dei dati e la manipolazione delle stringhe. In pratica, POPCNT è una caratteristica dei processori che permette loro di eseguire questo tipo di operazione in modo efficiente.
Microsoft sembra aver deciso di rendere obbligatorio il supporto a POPCNT per l’aggiornamento a Windows 11 versione 24H2. Ciò significa che i computer con processori che non supportano questa istruzione potrebbero non essere in grado di avviare correttamente il sistema operativo dopo l’aggiornamento.
Per capire se il proprio processore è compatibile con l’istruzione POPCNT, è possibile controllare il modello del processore nelle impostazioni di sistema. Se il processore è stato commercializzato negli ultimi anni, è probabile che supporti POPCNT. Ad esempio, i processori Intel della serie Core i supportano POPCNT dalla prima generazione, mentre i processori AMD hanno iniziato a supportarlo a partire dall’architettura Barcelona, introdotta nella metà degli anni 2000.
Se il processore è stato acquistato dopo il 2010, è probabile che supporti POPCNT e non ci dovrebbero essere problemi nell’aggiornamento a Windows 11 24H2. Tuttavia, se si è incerti sulla compatibilità del proprio processore, è possibile utilizzare strumenti appositi messi a disposizione dagli sviluppatori per verificare la compatibilità.
La questione della compatibilità è stata al centro delle discussioni fin dal debutto di Windows 11 nell’autunno 2021. Se fino ad ora è stato possibile aggirare alcune limitazioni all’installazione, con questo nuovo requisito potrebbe diventare più difficile eludere i controlli di compatibilità. Resta da vedere come questa novità influenzerà l’esperienza degli utenti e quali saranno le conseguenze per i PC più datati.