Meta, l’azienda dietro a Facebook e Instagram, ha introdotto una versione a pagamento dei suoi servizi a fine ottobre 2023. Questa versione permette agli utenti di evitare il tracciamento delle attività a scopo pubblicitario, ma solleva preoccupazioni sulla privacy e sul consenso degli utenti.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha precedentemente stabilito che il consenso esplicito degli utenti è necessario per le inserzioni comportamentali, ma Meta ha interpretato la sentenza introducendo il sistema “Pay or Okay”. In pratica, gli utenti devono sottoscrivere un abbonamento a pagamento (9,99 euro al mese) per evitare le inserzioni pubblicitarie, altrimenti si presume che abbiano acconsentito al tracciamento.
noyb, guidata dall’avvocato Max Schrems, insieme ad altre 27 organizzazioni non governative, ha inviato una lettera al Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) chiedendo un parere contrario al sistema “Pay or Okay” e sottolineando che questa soluzione non rispetta la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
I garanti della privacy di tre paesi europei hanno richiesto un parere vincolante all’EDPB, il cui esito è atteso entro marzo. Nel frattempo, le organizzazioni noyb e le altre 27 ONG hanno messo in evidenza le conseguenze negative di un’eventuale approvazione del sistema “Pay or Okay”.
Se il sistema venisse legittimato, gli utenti europei potrebbero perdere il diritto di una libera scelta sulla privacy online, con possibili violazioni del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Questo potrebbe aprire la strada a una pratica diffusa in cui molti siti web, app e servizi online richiedono agli utenti di pagare per evitare il tracciamento delle loro attività a scopo pubblicitario.