Il panorama dei chip e dei processi produttivi rappresenta un ambito cruciale nel mondo della tecnologia, ma sorprendentemente, il costo dei chip non sembra seguire la tendenza comune di diminuzione legata all’avanzamento tecnologico. Milind Shah di Google ha approfondito una ricerca di Zvi Or-Bach del 2014, mettendo in luce una realtà intrigante: il costo dei transistor, elemento fondamentale nei chip, è stabile da circa dieci anni.
Nonostante gli sforzi nell’implementare processi produttivi sempre più avanzati, come 7 nm, 5 nm e 3 nm, il costo associato ai transistor non mostra segni di diminuzione. Questo fenomeno è particolarmente evidente con l’utilizzo di tecnologie avanzate, che richiedono macchinari altamente sofisticati. Ad esempio, la macchina per la litografia EUV ASML Twinscan NXE ha un costo di 200 milioni di dollari per singola unità.
Il grafico presentato da Shah indica chiaramente che, nonostante i progressi nella produttività con un numero maggiore di chip per wafer, l’adozione di tecnologie avanzate comporta costi sempre più elevati. Questa realtà ha spinto molti produttori a esplorare soluzioni alternative, come il design disaggregato o chiplet.
AMD è stata una delle prime aziende a introdurre questa soluzione nel settore mainstream, adottando la struttura a chiplet nei suoi processori Ryzen. Questa approccio consente di mantenere prestazioni elevate a costi più contenuti. Tuttavia, il design a chiplet ha i suoi svantaggi, richiedendo maggiore consumo energetico e costi ingegneristici più elevati, rendendolo meno adatto a piccoli produttori focalizzati su scopi specifici.
Inoltre, la transizione a design disaggregati potrebbe comportare sfide nell’ottenere l’allocazione sui nodi produttivi, influenzando la disponibilità e rappresentando un’ulteriore variabile nei costi complessivi.
In conclusione, l’analisi di Shah sottolinea che, malgrado l’accelerazione della produzione, il costo stabile dei transistor nelle tecnologie avanzate impedisce attualmente una significativa riduzione dei prezzi finali dei chip. Questa dinamica solleva importanti questioni sul futuro dell’industria dei semiconduttori e sulla necessità di trovare nuove strategie per mantenere sostenibilità ed efficienza.