Nel mondo dello streaming musicale, Spotify sta dando vita a un’innovazione che potrebbe cambiare radicalmente l’esperienza degli utenti: le playlist generate dall’Intelligenza Artificiale (IA). L’azienda è attualmente in fase di test di questa nuova funzionalità, aprendo la porta a un futuro in cui la creazione di playlist sarà guidata dall’IA. Tuttavia, la piattaforma non ha ancora confermato ufficialmente il lancio pubblico di questa innovazione, mantenendo un alone di mistero intorno a questa potenziale rivoluzione musicale.
Il Futuro delle Playlist: AI in Azione:
L’annuncio di questa sperimentazione è arrivato attraverso TikTok, dove un utente ha brevemente mostrato la nuova funzione, definendola scherzosamente “Spotify’s ChatGPT?”. La possibilità di accedere a playlist gestite dall’IA è stata segnalata da alcuni utenti nella sezione “La tua libreria” dopo aver cliccato sul segno + per creare una nuova playlist. TechCrunch ha successivamente confermato questi test, svelando che Spotify sta esaminando attentamente le potenzialità delle playlist create intelligentemente.
Nonostante la conferma dei test, rimane incerto se Spotify intenda rendere pubblica questa funzione nel prossimo futuro. L’app di TikTok ha mostrato una descrizione che invita gli utenti a “Trasformare le tue idee in playlist utilizzando l’Al” (con il servizio attualmente disponibile solo in inglese). I prompt suggeriti includono opzioni come “Concentrati al lavoro con musica elettronica strumentale”, “Riempi il silenzio con musica da caffetteria” e “Scopri un genere di nicchia come Witch House”.
Strategie di Spotify: Tra Test e Implementazione:
In un esempio pratico, un utente ha selezionato l’opzione “Scopri un genere di nicchia come Witch House” e ha ricevuto una playlist di brani Witch House generata dall’IA. Tuttavia, il video non consente di stabilire quanto tempo l’IA di Spotify abbia impiegato per creare questa playlist. Nonostante il risultato positivo, con brani principalemente noti, emerge la sfida di proporre nuovi artisti attraverso le playlist generate da IA.
Spotify ha dichiarato a TechCrunch di condurre diversi test, alcuni dei quali potrebbero influenzare l’esperienza di un ristretto gruppo di utenti, mentre altri servono unicamente a fini di apprendimento. La prospettiva futura potrebbe vedere l’introduzione di questa funzione come un’opportunità per spingere gli utenti verso piani di abbonamento più avanzati. Al momento, funzionalità annunciate come il premium hi-fi sono in attesa di implementazione, in contrasto con Apple Music, che ha introdotto l’audio lossless senza costi aggiuntivi.
L’estensione dell’accesso agli audiolibri potrebbe rappresentare un elemento distintivo di un piano più costoso, arricchendo ulteriormente l’offerta di Spotify. Questo segue l’introduzione di una funzione DJ AI earlier quest’anno, alimentata dalla tecnologia OpenAI, che fornisce raccomandazioni tramite una voce artificiale addestrata con la consulenza di Xavier “X” Jernigan, il principale “Partner Culturale” di Spotify.
L’impegno di Spotify nell’integrare l’Intelligenza Artificiale nei propri prodotti è evidente dalle parole del CEO e co-fondatore Daniel Ek, il quale ha sottolineato l’utilizzo dell’IA per “contestualizzare e personalizzare i contenuti.” Questa nuova direzione potrebbe portare a un’evoluzione significativa nell’esperienza degli utenti, aprendo le porte a un universo musicale ancora più personalizzato e coinvolgente.