TikTok è sotto accusa ancora una volta negli Stati Uniti, questa volta nel Texas. Il Procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha presentato una denuncia contro la famosa piattaforma di condivisione video, sostenendo che abbia violato le normative sulla privacy dei minori raccogliendo dati sensibili senza il consenso adeguato dei genitori. Questo caso solleva importanti questioni riguardanti la sicurezza online, il controllo parentale e l’uso dei dati personali da parte di piattaforme social.
Il contesto della denuncia
Secondo quanto riportato nella denuncia, TikTok avrebbe raccolto informazioni personali di bambini e adolescenti texani senza fornire strumenti sufficienti per il controllo parentale, come richiesto dalla legge Securing Children Online through Parental Empowerment (SCOPE) Act, entrata in vigore il 1 settembre. Il Procuratore Paxton sostiene che TikTok non rispetti la normativa riguardante la raccolta e gestione dei dati di minori.
Quali dati sono stati raccolti?
Tra i dati che, secondo il Procuratore, sarebbero stati raccolti senza autorizzazione ci sono:
- Data di nascita
- Numero di telefono
- Informazioni d’uso, come video visualizzati, commenti e “mi piace”
La violazione del SCOPE Act
Il SCOPE Act, che tutela la privacy dei minori online, impone che i genitori siano in grado di gestire e bloccare la raccolta dei dati dei propri figli tramite appositi strumenti di controllo parentale. Tuttavia, secondo il Procuratore Paxton, TikTok non offre strumenti adeguati che consentano ai genitori di controllare le attività dei figli sul social. Inoltre, il sistema Family Pairing, destinato a utenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni, non sarebbe sufficientemente trasparente o efficace nel proteggere la privacy degli adolescenti.
Family Pairing: limitazioni e problematiche
Il sistema Family Pairing è progettato per consentire ai genitori di monitorare e gestire l’account dei propri figli. Tuttavia, come evidenziato nella denuncia, ci sono diversi limiti. Per utilizzare questo strumento, i genitori devono creare un proprio account e collegarlo a quello dei figli, ma questo collegamento non fornisce un controllo completo sull’uso dei dati personali e sulle inserzioni personalizzate.
Per i bambini sotto i 13 anni, TikTok offre una versione limitata dell’app, in cui non è disponibile la funzione Family Pairing, il che riduce ulteriormente le possibilità di controllo parentale.
Le richieste del Procuratore generale
La denuncia presentata richiede una sanzione amministrativa per TikTok fino a 10.000 dollari per ogni violazione, oltre a un’ingiunzione permanente che impedisca future violazioni. Il Procuratore Paxton si è detto determinato a far rispettare la legge e proteggere la privacy dei minori texani.
TikTok risponde: “Accuse infondate”
TikTok ha risposto prontamente alle accuse tramite un post su X (precedentemente Twitter), affermando che le accuse sono “completamente false”. Secondo l’azienda, la piattaforma offre già diversi strumenti per proteggere la privacy e la sicurezza dei minori, e continua a investire nel miglioramento delle funzionalità di protezione. TikTok ha anche sottolineato che collabora attivamente con le autorità per garantire la conformità alle leggi.
Sanzioni e azioni future
Se le accuse dovessero essere confermate, TikTok potrebbe affrontare pesanti sanzioni economiche. Inoltre, una sentenza sfavorevole potrebbe spingere il social a implementare misure più rigorose per il rispetto delle normative sulla privacy dei minori.
Precedenti legali: una storia travagliata
Questa denuncia non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, TikTok ha affrontato numerose cause legali negli Stati Uniti e in Europa riguardanti la protezione dei dati personali. Ad agosto, il Dipartimento di Giustizia aveva già presentato un’altra denuncia simile, incentrata sulla raccolta di dati dei minori senza il consenso dei genitori.
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti
Questa denuncia fa parte di una più ampia battaglia legale che coinvolge TikTok negli Stati Uniti. L’amministrazione americana ha espresso preoccupazioni circa la sicurezza nazionale e la privacy degli utenti a causa della possibile condivisione di dati con il governo cinese. In più occasioni, il governo ha minacciato di bloccare la piattaforma nel Paese o obbligare la vendita delle sue operazioni americane.
Un impatto globale
Non solo gli Stati Uniti stanno monitorando TikTok. Anche in Europa, TikTok è al centro di un’indagine avviata per potenziali violazioni del Digital Services Act. Questa normativa europea, entrata in vigore di recente, impone severe regole sulle piattaforme digitali per quanto riguarda la gestione dei dati personali e la protezione degli utenti, in particolare i minori.
Misure adottate da TikTok
Per evitare ulteriori complicazioni legali, TikTok ha iniziato a implementare diverse misure di protezione della privacy. Tra queste figurano la possibilità di limitare la raccolta dei dati per gli utenti più giovani, l’obbligo di confermare l’età al momento della registrazione, e strumenti di sicurezza come la verifica in due passaggi per aumentare la protezione degli account.
La posizione di TikTok in Cina
TikTok è di proprietà di ByteDance, una società cinese. Questo ha suscitato preoccupazioni in tutto il mondo per la possibile condivisione dei dati con il governo cinese, dato che la Cina ha leggi che impongono alle aziende di fornire dati alle autorità se richiesto. TikTok ha sempre negato di aver condiviso informazioni degli utenti con il governo cinese.
Il ruolo delle autorità europee
L’indagine in Europa, legata al Digital Services Act, esamina se TikTok abbia rispettato le norme per la protezione dei dati e la gestione dei contenuti. Se riconosciuto colpevole, TikTok potrebbe affrontare pesanti multe e ulteriori restrizioni sulle sue operazioni.
Il dibattito sulla privacy
Il caso solleva importanti questioni sulla privacy dei minori e sulla gestione dei dati personali da parte delle piattaforme digitali. Molti genitori sono preoccupati per il modo in cui le piattaforme social, come TikTok, gestiscono i dati dei loro figli. Le autorità globali stanno cercando di trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la tutela dei diritti fondamentali degli utenti.
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