ChatGPT, il noto modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, sembra aver compiuto un ulteriore passo avanti sorprendente. Un nuovo studio rivela che ChatGPT è in grado di formulare diagnosi mediche con un’accuratezza paragonabile a quella di un neolaureato in medicina. Questa scoperta apre nuove prospettive sull’impiego delle IA nel campo medico, offrendo un supporto prezioso alle decisioni cliniche dei medici.
Nonostante Google stia lavorando all’IA medica Med-PaLM 2, i ricercatori del Mass General Brigham hanno condotto uno studio che ha dimostrato come ChatGPT sia in grado di raggiungere un’accuratezza media del 72% nel processo decisionale clinico. Questo processo comprende la formulazione di diagnosi e la scelta del percorso di cura. Il bot ha dimostrato di ottenere risultati simili sia nell’ambito delle cure primarie che in situazioni di emergenza, coprendo diverse specialità mediche.
Secondo Marc Succi, autore principale dello studio, “Non esistono veri e propri parametri di riferimento, ma stimiamo che queste prestazioni siano al livello di chi si è appena laureato in medicina, come un tirocinante o uno specializzando.”
I ricercatori hanno inserito 36 casi clinici nella chat del bot, chiedendo a ChatGPT di formulare possibili diagnosi differenziali basate sulle informazioni iniziali del paziente, come età, sesso e sintomi, tenendo conto se il caso fosse un’emergenza o meno. Il bot ha ricevuto ulteriori dati e gli è stato richiesto di prendere decisioni sulla gestione del caso e di fornire una diagnosi finale, simulando il processo di visita di un paziente reale. L’accuratezza dei risultati di ChatGPT è stata quindi confrontata nelle varie fasi del processo decisionale in un processo strutturato in modo anonimo.
Le rapida evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale sta trasformando diversi settori, tra cui quello sanitario. Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che ulteriori ricerche sono necessarie prima che strumenti come ChatGPT possano essere integrati nell’assistenza clinica. Inoltre, le normative devono adeguarsi a questi sviluppi, che sembrano essere sempre più inevitabili.