L’entrata in vigore dell’11 gennaio del Data Act rappresenta un momento significativo nella definizione di regole chiare per l’accesso e la condivisione dei dati generati da prodotti e servizi. Approvata a fine novembre 2023 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 22 dicembre 2023, questa legislazione europea mira a stabilire nuove norme che avranno impatti rilevanti su cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni.
La Commissione europea, comunicando l’attuazione del Data Act, ha sottolineato il suo ruolo cruciale nel garantire più diritti agli utenti in un’era in cui il volume di dati è destinato a superare i 175 zettabyte entro il 2025. Questa espansione è principalmente attribuibile alla diffusione dei dispositivi IoT, e il Data Act pone l’attenzione sull’importanza di gestire in modo trasparente e accessibile questa enorme quantità di informazioni.
Uno dei cambiamenti più significativi introdotti dal Data Act riguarda il controllo dei dati generati. Gli utenti finali ora avranno il potere di accedere ai dati prodotti dai dispositivi e di condividerli con terze parti. In precedenza, questa possibilità era limitata ai produttori, che potevano esercitare un controllo esclusivo sui dati generati, spesso impedendo ai consumatori di scegliere servizi di riparazione più convenienti. Tuttavia, è importante notare che il Data Act tutela la privacy e i segreti industriali durante questo processo di condivisione dei dati.
Le aziende beneficeranno delle nuove condizioni contrattuali introdotte dal Data Act. I produttori non potranno più imporre clausole che limitano l’accesso, l’uso e la condivisione dei dati. Ciò favorirà un ambiente più aperto e competitivo, consentendo alle imprese di trarre vantaggio dai dati generati nei loro processi operativi.
Un altro aspetto significativo del Data Act è la sua applicabilità alle pubbliche amministrazioni in situazioni di emergenza. In eventi come disastri naturali, pandemie o attacchi terroristici, il Data Act consente alle autorità di accedere ai dati detenuti dal settore privato. Questa disposizione agevola una risposta più tempestiva e coordinata in situazioni di crisi, migliorando la resilienza complessiva della società.
La legge promuove anche il passaggio gratuito tra i provider cloud, impedendo il trasferimento illegale dei dati al di fuori dell’Unione europea. Ciò contribuirà a mantenere i dati dei cittadini europei al sicuro e sotto il controllo delle leggi e delle normative europee.
Inoltre, il Data Act incoraggerà lo sviluppo di standard per l’interoperabilità, facilitando la comunicazione e lo scambio di dati tra diverse piattaforme e servizi. Questo contribuirà a creare un ecosistema digitale più armonioso e interconnesso.
È importante notare che il Data Act entrerà in pieno vigore dall’11 settembre 2025. Insieme al Data Governance Act, che è stato applicato dal 24 settembre 2023, forma una parte essenziale della strategia europea per i dati. Queste leggi delineano un futuro digitale in cui la gestione e la condivisione dei dati sono guidate da principi di trasparenza, equità e accessibilità per tutti i cittadini europei. Il Data Act rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ambiente digitale più aperto e condiviso, in cui i dati diventano una risorsa accessibile e benefica per tutti.