Google introduce cambiamenti significativi su Chrome per migliorare la privacy: meno cookie di terze parti e annunci pubblicitari più lunghi in arrivo dal 4 gennaio 2024
L’iniziativa di Google di eliminare il supporto per i cookie di terze parti su Chrome, programmata per il 4 gennaio 2024, rappresenta una mossa significativa nel contesto della crescente attenzione alla privacy online. La decisione, annunciata inizialmente nel mese di maggio, sarà applicata inizialmente all’1% degli utenti globali, scelti casualmente per sperimentare la funzionalità Tracking Protection.
La Privacy Sandbox, avviata da Google oltre tre anni fa, ha l’obiettivo di sostituire i cookie di terze parti con alternative che garantiscano una maggiore tutela della privacy degli utenti. Questi cookie, comunemente utilizzati per velocizzare il processo di accesso e tracciare le attività online degli utenti per scopi pubblicitari, sono diventati oggetto di crescente preoccupazione per la privacy.
A partire dal 4 gennaio, gli utenti selezionati potranno sfruttare la funzionalità Tracking Protection, la quale blocca il tracciamento con i cookie di terze parti. Questa modifica comporterà una riduzione delle interruzioni pubblicitarie, ma al contempo, la durata degli annunci pubblicitari sarà estesa, con un massimo di 1 minuto. Gli utenti dovranno aspettare più a lungo prima di poter saltare gli annunci, e durante le pause pubblicitarie più lunghe, verrà visualizzata una notifica per informare gli utenti della durata prolungata.
È importante notare che questa novità è stata implementata ufficialmente dopo una fase di test avviata a settembre, che sembra aver avuto successo. Tuttavia, la decisione definitiva sull’abbandono completo dei cookie di terze parti entro il 2024 potrebbe subire variazioni in base alle decisioni della Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito.
L’approccio di Google riflette un impegno più ampio nei confronti della privacy degli utenti, in risposta alle crescenti preoccupazioni e alle regolamentazioni in materia di protezione dei dati. Resta da vedere come questa transizione influenzerà l’ecosistema pubblicitario online e come gli sviluppatori si adatteranno a questa nuova realtà, anche in considerazione delle eventuali modifiche apportate ai propri siti web in seguito al test limitato condotto su un campione rappresentativo degli utenti globali.
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