L’azienda X è stata multata in Australia a seguito della violazione delle leggi contro lo sfruttamento minorile online. L’agenzia governativa eSafety ha inflitto una multa di 610.500 dollari australiani all’azienda californiana per aver fornito informazioni incomplete sulle misure adottate per impedire la condivisione di contenuti CSAM (Child Sexual Abuse Material).
La legge in questione, conosciuta come Online Safety Act e in vigore dal 2021, ha creato l’agenzia eSafety per proteggere i cittadini australiani dai contenuti proibiti pubblicati sulle piattaforme online. La commissaria Julie Inman Grant, ex dipendente di Microsoft e Twitter, guida questa agenzia governativa.
Le violazioni riguardano la mancanza di risposte soddisfacenti alle richieste di dettagli sulle misure adottate per contrastare la diffusione di contenuti CSAM. Mentre Google ha fornito risposte generiche, X non ha risposto a molte domande e ha presentato risposte incomplete su altre. In particolare, X non ha comunicato quali misure sono state adottate per individuare e rimuovere i contenuti CSAM, inclusi quelli trasmessi in live streaming.
L’agenzia eSafety ha scoperto che dopo l’acquisizione di X da parte di Elon Musk, la rilevazione automatica dei contenuti CSAM è diminuita dal 90% al 75% nei tre mesi successivi all’acquisizione, anche se questa percentuale è aumentata nel corso del 2023.
X ha ora 28 giorni di tempo per pagare la multa o presentare ricorso. Nel caso in cui l’azienda non paghi la sanzione entro il termine stabilito, la commissaria potrà rivolgersi al tribunale federale. In caso di sentenza sfavorevole, X potrebbe essere soggetta a una multa fino a 780.000 dollari australiani al giorno a partire dal mese di marzo 2024