L’interazione tra Facebook e la privacy è un tema cruciale, spesso oggetto di discussione e controversie. Un nuovo studio pubblicato da Consumer Reports, in collaborazione con The Markup, si propone di esplorare quanti dettagli su di noi vengono condivisi con Facebook e attraverso quali canali.
L’indagine ha coinvolto 709 volontari, rivelando che in media 2.230 aziende inviano dettagli su una singola persona a Facebook. In un caso estremo, questo numero ha raggiunto quasi quota 48.000. Il processo di tracciamento e advertising è ben noto: le aziende utilizzano gli strumenti pubblicitari di Facebook per caricare dati sui clienti, come le abitudini di acquisto, consentendo alla piattaforma di mostrare annunci mirati a utenti con profili simili.
Tra le società che si occupano di raccogliere e trasmettere dettagli su di noi, i data broker rivestono un ruolo significativo. LiveRamp, con sede a San Francisco, è emerso nel 96% dei casi esaminati. Anche giganti del retail come The Home Depot, Walmart e Amazon sono coinvolti, insieme a imprese locali come una concessionaria auto del Texas, dimostrando che non solo i colossi del settore sono coinvolti in queste pratiche.
L’immagine allegata mostra chiaramente come avviene la raccolta dei dati e la loro trasmissione a Facebook da parte delle aziende esterne. In seguito, la piattaforma utilizza queste informazioni per mostrare annunci personalizzati basati sugli interessi rilevati.
L’approfondimento del rapporto, sfruttando i dati scaricabili dagli account Facebook, offre uno sguardo dettagliato su come avvengono questi processi. Per una maggiore tutela della privacy online, gli utenti possono esplorare alternative come l’uso di browser con funzioni di blocco integrato o motori di ricerca non traccianti.