L’Europa ha lanciato un avvertimento a Stellantis riguardo alla concorrenza sleale. In un contesto di crescenti importazioni di auto cinesi, l’Unione Europea (UE) ha espresso preoccupazioni specifiche circa la commercializzazione di vetture cinesi, incluso il partner Leapmotor di Stellantis. Questo scenario mette in evidenza le sfide che l’industria automobilistica europea deve affrontare per mantenere la competitività e proteggere la propria produzione interna.
L’Ultimatum del Ministro Urso
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha lanciato un ultimatum a Stellantis, richiedendo un aumento della produzione in Italia, in particolare a Mirafiori e Melfi. Il Ministro Urso ha sottolineato l’importanza di aumentare i livelli produttivi per sostenere gli stabilimenti italiani, evidenziando la necessità di nuovi modelli elettrici e ibridi per raggiungere la soglia di 200.000 auto prodotte a Mirafiori.
L’Avvertimento dell’UE
Il commissario europeo per l’Azione per il Clima, Wopke Hoekstra, ha risposto a una interrogazione parlamentare affermando che la Commissione è impegnata a difendere l’industria dell’UE dalle importazioni commercializzate in modo sleale, utilizzando strumenti di difesa commerciale. Questo include l’imposizione di dazi sulle auto cinesi, che potrebbero far perdere il loro vantaggio competitivo in termini di prezzo.
Elemento | Dettaglio |
---|---|
Commissario UE per il Clima | Wopke Hoekstra |
Strumenti di Difesa Commerciale | Dazi sulle auto cinesi |
Partner Cinese di Stellantis | Leapmotor |
% Acquisizione di Stellantis | 21% |
Obiettivo Produzione Mirafiori | 200.000 auto |
Obiettivo Produzione Stellantis | 1 milione di veicoli (concordato con Carlos Tavares) |
Il Ruolo di Leapmotor
Stellantis ha annunciato l’inizio della commercializzazione delle vetture di Leapmotor in Europa, suscitando preoccupazioni riguardo alla concorrenza sleale. La Commissione Europea teme che l’utilizzo della rete commerciale e degli stabilimenti di Stellantis possa consentire a Leapmotor di aggirare i dazi e competere in modo iniquo con le auto europee.
La Risposta di Stellantis
Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha negato le accuse di rimarchiatura dei modelli cinesi come Fiat, ma le preoccupazioni persistono. La strategia di utilizzare gli stabilimenti europei per l’assemblaggio delle vetture Leapmotor potrebbe portare a una situazione in cui queste auto figurerebbero come “made in Europe”, complicando ulteriormente la questione della concorrenza sleale.
Le Parole di Adolfo Urso
Il Ministro Urso ha ribadito l’impegno a sostenere la produzione interna e a rafforzare la filiera automobilistica italiana. Ha evidenziato l’importanza di nuovi ecoincentivi e di un dialogo continuo con l’industria per raggiungere gli obiettivi di produzione.
“Gli stabilimenti di Stellantis si reggono solo se aumentano i livelli produttivi, con nuovi modelli elettrici ma anche ibridi. Ci aspettiamo che avvenga a Mirafiori, per raggiungere la soglia di 200.000 auto, ma anche a Melfi, dove vi sono le più significative criticità dell’indotto” ha affermato Urso.
Stabilimento | Obiettivo Produzione | Criticità |
---|---|---|
Mirafiori | 200.000 auto | Aumento livelli produttivi |
Melfi | – | Criticità dell’indotto |
Conclusioni
L’avvertimento dell’UE a Stellantis riguardo alla concorrenza sleale evidenzia la necessità di una strategia equilibrata per affrontare le sfide del mercato globale. La collaborazione tra governi, industrie e istituzioni europee è essenziale per garantire una concorrenza leale e sostenere la produzione interna.
L’attenzione dell’UE e del governo italiano su Stellantis e Leapmotor sottolinea l’importanza di proteggere l’industria automobilistica europea dalle pratiche commerciali sleali, mantenendo al contempo la competitività e l’innovazione. La gestione delle relazioni con partner globali e la garanzia di una produzione sostenibile sono fondamentali per il futuro dell’automotive in Europa.
“No a concorrenza sleale”, così l’Europa avverte Stellantis. Questo messaggio chiaro e deciso deve essere un punto di riflessione per tutte le parti coinvolte, per lavorare insieme verso un mercato equo e prospero per tutti.