Dopo le recenti azioni legali e le denunce presentate da varie organizzazioni e associazioni dei consumatori, 39 europarlamentari si sono uniti al coro di voci critiche nei confronti di Meta, l’azienda madre di Facebook e Instagram.
La critica si concentra sul modello “pay or okay” introdotto da Meta, che richiede agli utenti di pagare un abbonamento per evitare il tracciamento dei propri dati personali. Questo modello è stato introdotto in risposta alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha stabilito l’obbligo di ottenere il consenso esplicito degli utenti per le inserzioni pubblicitarie basate sull’attività online.
Secondo Meta, gli utenti che scelgono la versione gratuita dei suoi servizi acconsentono automaticamente al tracciamento.
La lettera inviata da questi europarlamentari a Nick Clegg, responsabile degli affari globali di Meta, sottolinea l’importanza del rispetto della privacy e del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Essi contestano il fatto che il diritto alla privacy non debba essere soggetto a pagamento e che il modello “pay or okay” non offra una reale libera scelta agli utenti. Inoltre, evidenziano che il costo dell’abbonamento (9,99 euro/mese via web e 12,99 euro/mese tramite app) è eccessivamente elevato, costringendo la maggior parte degli utenti ad accettare il tracciamento per evitare di dover pagare. Questo, secondo i parlamentari, vanifica lo spirito del GDPR, che sancisce che il consenso deve essere una scelta libera e non condizionata da fattori economici.
Allo stesso tempo, i garanti della privacy di alcuni paesi europei, tra cui Germania, Olanda e Norvegia, hanno richiesto un parere vincolante all’EDPB (European Data Protection Board) sul tema. Si attende una risposta entro marzo. Inoltre, la Commissione europea potrebbe intervenire sulla questione, valutando se il modello “pay or okay” di Meta violi il Digital Services Act. In questo contesto, il dibattito sulla privacy e la protezione dei dati personali online continua a crescere, con sempre più attenzione rivolta alle pratiche delle grandi piattaforme digitali.
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