La Commissione europea ha recentemente annunciato l’elenco delle sei aziende designate come “gatekeeper” che dovranno rispettare il Digital Markets Act (DMA), la Legge sui mercati digitali. Rispetto all’elenco provvisorio diffuso all’inizio di luglio, ci sono alcune importanti novità, tra cui l’assenza di Samsung dall’elenco ufficiale dei gatekeeper. Inoltre, sia Apple che Microsoft sono oggetto di indagini specifiche in merito alla contestazione delle loro designazioni come gatekeeper.
Il DMA definisce come “gatekeeper” le aziende che soddisfano tre requisiti principali:
- Fatturato annuo pari o superiore a 7,5 miliardi di euro negli ultimi tre esercizi finanziari o una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro nell’ultimo esercizio finanziario.
- Fornitura dei propri servizi in almeno tre Stati membri dell’Unione Europea.
- Almeno 45 milioni di utenti attivi al mese e oltre 10.000 utenti business attivi all’anno nei tre anni finanziari precedenti.
Secondo la Commissione europea, le sei aziende designate come gatekeeper sono:
Sono stati anche identificati 22 servizi di queste aziende, suddivisi in base alla loro categoria di appartenenza.
Un punto interessante è che Samsung è stato escluso dall’elenco ufficiale dei gatekeeper. La Commissione ha stabilito che il browser Samsung Internet non soddisfa i requisiti per essere considerato un gatekeeper, e lo stesso vale per Gmail e Outlook.com.
Tuttavia, la Commissione europea ha avviato quattro indagini di mercato per valutare le obiezioni presentate da Apple e Microsoft. Nonostante queste due aziende abbiano superato le soglie previste per essere considerate gatekeeper, sostengono che Bing, Edge, Microsoft Advertising e iMessage non dovrebbero essere soggetti agli obblighi previsti dalla legge. Queste indagini avranno una durata massima di 5 mesi.
Inoltre, è stata avviata un’indagine per valutare se iPadOS dovrebbe essere incluso nell’elenco dei sistemi operativi soggetti alle normative del DMA, nonostante abbiano soglie inferiori a quelle stabilite dalla legge. L’indagine avrà una durata massima di 12 mesi.
I gatekeeper designati avranno sei mesi di tempo per adeguarsi agli obblighi e divieti del Digital Markets Act, entro il 6 marzo 2024. Le aziende che violeranno questa legge potrebbero essere soggette a sanzioni fino al 20% del loro fatturato mondiale, e la Commissione europea potrebbe imporre rimedi strutturali, tra cui la vendita di alcuni asset.
In risposta alla designazione dei gatekeeper, alcune delle aziende coinvolte hanno accettato la designazione, mentre altre hanno criticato la decisione o dichiarato che devono ancora valutarla. Il DMA ha l’obiettivo di promuovere una maggiore concorrenza e tutelare i consumatori nei mercati digitali, ma è soggetto a diverse interpretazioni e sfide da parte delle aziende coinvolte.