WhatsApp sta preparando il terreno per il supporto alle altre applicazioni di messaggistica, come richiesto dal Digital Markets Act dell’Unione Europea. Con l’aggiornamento 2.24.5.18 della versione beta su Android, emerge un’anteprima di come questa interoperabilità verrà gestita. La nuova funzionalità, evidenziata da uno screenshot condiviso da WABetaInfo, consente agli utenti di abilitare o disabilitare il supporto per le chat di terze parti direttamente dalle impostazioni dell’app. Questa mossa è significativa, poiché implica una serie di considerazioni legate alla privacy e alla sicurezza.
Un punto cruciale riguarda l’implementazione della crittografia end-to-end per le chat con applicazioni di terze parti. WhatsApp, controllata da Meta, ha affermato che queste applicazioni potrebbero utilizzare un metodo di crittografia diverso, aprendo la porta a potenziali rischi di spam e truffe. Inoltre, i servizi di terze parti operano in base a termini di servizio diversi, il che può comportare implicazioni sui dati personali degli utenti.
Tra le possibili applicazioni coinvolte in questa interoperabilità potrebbero esserci Telegram, iMessage, Signal e Messaggi di Google. Tuttavia, saranno gli sviluppatori delle singole app a definire le modalità di integrazione con WhatsApp. È importante sottolineare che questa iniziativa è parte degli sforzi di Meta per adeguarsi alle regolamentazioni europee sulle piattaforme digitali.
Le chat provenienti da altre applicazioni verranno mostrate in una sezione separata all’interno di WhatsApp, distinguendole chiaramente dalle conversazioni native dell’app. Questo è un tentativo di garantire una chiara distinzione e gestione delle diverse fonti di messaggistica. Tuttavia, questa funzionalità non è ancora pienamente implementata e verrà introdotta in una versione futura dell’app.
Parallelamente a questo sviluppo, Meta ha annunciato modifiche ai termini di servizio e all’informativa sulla privacy di WhatsApp. Questi cambiamenti mirano a garantire la conformità alle normative europee, come il Digital Markets Act e il Digital Services Act, e sono parte degli sforzi complessivi per migliorare la trasparenza e la sicurezza delle piattaforme digitali.